Per condividere cose che a me sono parse belle. :-). Argomento Principe, l'Amore, in tutte le sue mille sfaccettature, forme e modi di manifestarsi. "BLOG DI SOLA LETTURA, CHE NULLA HA A CHE VEDERE CON OMONIMIE ALTROVE." Le fotografie - dove non diversamente indicato - sono mie.

sabato 31 ottobre 2009

Le guerre da SHANTARAM di G.D. Roberts

Immagine tratta dal film Il nemico alle porte di Jean Jeacques Annaud (2000)
Narra le vicende del cecchino russo Vasilji Griegorievic Zaitsev durante la resistenza di Stalingrado
Una storia vera.


Gli uomini fanno le guerre per il profitto o per un ideale, ma le combattono per il territorio e le donne.
Presto o tardi le nobili cause affogano nel sangue e perdono di significato.
Presto o tardi morte e sopravvivenza ottundono i sensi.
Presto o tardi l'unica logica che resta è quella della sopravvivenza e l'unica prospettiva la morte.
Poi, quando i migliori amici muoiono urlando e anche gli uomini migliori, folli di dolore e rabbia, perdono la ragione in un abisso insanguinato, quando tutta la giustizia, la bontà e la bellezza del mondo sono strappate via insieme alle gambe, alle braccia e alle teste di fratelli, figli e padri, allora ciò che continua a spingere gli uomini a combattere e a morire è la volontà di proteggere le donne e la terra.
Capisci che è così quando senti parlare gli uomini nelle ore che precedono la battaglia.
Parlano delle loro case e delle donne che amano. Capisci che è così quando li guardi morire.
Se un soldato in punto di morte è sdraiato al suolo, cerca di affondare le mani nella terra, di afferrarla.Se può, solleva la testa e guarda la montagna, la valle o la pianura.
Se è lontano dalla sua terra pensa alla sua casa, e parla del suo villaggio, o della città in cui è cresciuto.
Negli ultimi momenti di vita la patria è importante.
E alla fine un soldato non inveirà contro chi o cosa l'ha ridotto in quelle condizioni, ma sussurrerà il nome della figlia, della sorella, della moglie, della madre, persino mentre invoca il nome del suo Dio.
La fine è come l'inizio.
Alla fine restano soltanto una donna, e una città.

pag. 931 di SHANTARAM di Gregory David ROBERTS, una storia vera...


martedì 30 dicembre 2008

Le lacrime degli uomini sono... da SHANTARAM di G.D. ROBERTS

Per alcuni le lacrime sono peggio delle botte.
Certi uomini soffrono più per i singhiozzi che per i calci e le bastonate. Le lacrime nascono nel cuore, ma alcuni di noi negano la sua esistenza così spesso e così a lungo che quando il cuore riesce a parlarci è come se fosse trafitto non da una, ma da cento pene strazianti. Sappiamo che piangere è una cosa buona e naturale. Sappiamo che non è un segno di debolezza, ma di forza. Eppure il pianto strappa una dopo l'altra le nostre radici aggrovigliate nelle profondità del sottosuolo, e alla fine ci schiantiamo com un albero divelto dal terreno.

Pag. 802 di SHANTARAM di Gregory David Roberts

domenica 28 dicembre 2008

Presto o tardi... Prima o poi... da SHANTARAM di G.D. Roberts

Presto o tardi il destino ci fa incontrare tutte le persone che possono farci capire ciò che non dovremmo mai diventare. Prima o poi incontriamo l'ubriacone, il perdigiorno, il traditore, la mente crudele, il cuore pieno d'odio. Ma naturalmente il destino trucca i dadi, perchè di solito amiamo o proviamo pietà per le persone di quel genere.E' difficile disprezzare chi t'ispira pietà, o evitare chi ami.

pag. 590 di SHANTARAM di Gregory David ROBERTS


domenica 28 dicembre 2008

Non puoi distruggere l'amore da SHANTARAM di G.D. Roberts


E in quel momento compresi che non odiavo Khader e Karla, e che non avrei potuto odiarli...... Ero ancora furioso perche avevo amato Khader come un padre, e perchè nonostante gli ammonimenti della ragione avevo implorato il suo amore. Ero furioso perchè mi aveva considerato sacrificabile, ero stato semplicemente un mezzo per raggiungere i suoi scopi. Ed ero furioso perchè mi aveva tolto l'unica azione della mia vita - il mio lavoro come medico allo slum - che avrebbe potuto riscattarmi, quanto meno psicologicamente, da tutto il male che avevo compiuto.
Anche quel poco di bene era stato inquinato, profanato.
La rabbia che provavo era dura e pesante come una lastra di basalto, e sapevo che avrei impiegato anni a consumarla. Eppure non potevo odiarli.
Mi avevano mentito e tradito, lasciando una piega informe nel luogo in cui avevo riposto la mia fiducia.
Non li rispettavo più e non potevo provare più nessuna simpatia per loro, ma continuavo ad amarli.
Non avevo scelta. lo compresi perfettamente, mentre ero in piedi in mezzo a quella distesa di neve.Non puoi distruggere l'amore. Neanche l'odio riesce a distruggerlo.
Puoi distruggere la passione, la tenerezza, la sollecitudine, o magari puoi neutralizzare questi sentimenti trasformandoli in un cupo rimpianto, ma l'amore vero e proprio non puoi distruggerlo.L'amore è ricerca appassionata di una verità diversa dalla tua; se lo vivi in modo sincero e totale, l'amore è eterno.
Ogni atto d'amore, ogni impulso del cuore verso l'esterno, è una parte del bene universale: è una parte di Dio, o di ciò che chiamiamo Dio, e non può mai morire.


pag. 928-929 di SHANTARAM di Gregory David ROBERTS



venerdì 26 dicembre 2008


"Ti amo e basta" da SHANTARAM" di G.D. Roberts

Ti amo, Karla", dissi quando fummo di nuovo soli.
Ti ho amata fin dal primo momento, penso di averti amata da quando al mondo esiste l'amore.
Amo la tua voce. Amo il tuo viso. Amo le tue mani. Amo tutto ciò che fai, e amo il modo in cui lo fai.
Quando mi tocchi è come una magia. Amo il tuo modo di ragionare, e le cose che dici.
E anche se tutto ciò che ti ho appena detto è vero, non riesco a capire, nè a spiegare il mio amore.
Ti amo e basta. Ti amo con tutto il cuore.
Mi dai una ragione per vivere.
Mi dai un motivo per amare il mondo"

pag. 634 di SHANTARAM di Gregory David ROBERTS


Non si può capire e spiegare...Si ama e basta.
Quando si ama con tutto il cuore si è nel giusto e, di riflesso, si ama il mondo intero
Iris


venerdì 26 dicembre 2008

Amori predestinati da SHANTARAM di G.D. Roberts








Ma i miei occhi erano attratti soprattutto dalla sua perfetta bellezza.
La guardavo e mi toglieva il fiato. 
Una morsa mi serrava il cuore, come se un pugno lo stringesse. Una voce nel mio sangue urlava "sì,sì,sì"..." le antiche leggende sanscrite narrano di amori predestinati, di connessioni karmikhe fra anime destinate a incontrarsi, urtarsi e incantarsi a vicenda.
Le leggende dicono che l'amata si riconosce all'istante perché si ama ogni suo gesto, ogni suo pensiero, ogni movimento, ogni suono e ogni stato d'animo che balena nei suoi occhi. 
La riconosciamo dalle sue ali - ali che solo noi possiamo vedere - e dal fatto che lo struggimento per lei annienta ogni altro desiderio d'amore.
Queste leggende avvertono anche che simili amori predestinati possono possedere e ossessionare una, e una sola, delle due anime che il destino ha fatto incontrare. 

Ma in un certo senso la saggezza è l'opposto dell'amore.
L'amore sopravvive in noi proprio perché non è saggio.


pag 36 di SHANTARAM di Gregory David ROBERTS



Credo che l'amore inteso come innamoramento, come attrazione fatale non sia né razionale né saggio.
Volerlo spiegare razionalmente una battaglia persa...
Penso capiti a tutti, nel corso di una vita, di vivere un amore predestinato.
Iris


venerdì 26 dicembre 2008

Tutti credono nell'amore... da SHANTARAM di G.D. Roberts




E' per questo che mi piaci sai?" disse Karla sedendosi accanto a me con un movimento rapido e aggraziato. Restai senza fiato e il cuore iniziò a battermi forte. Erano successe troppe cose dall'ultima vlta che l'avevo vista, la prima volta che avevamo fatto l'amore.Sentii gli occhi bruciare per l'emozione. Se fossi stato un uomo diverso, un uomo migliore, sarei scoppiato a piangere. E chissà, forse le cose sarebbero andate diversamente."Ero convinto che non credessi nell'amore", risposi nascondendo le mie emozioni, deciso a non lasciarle capire quanto mi turbava la sua presenza, e fino a che punto ero in sua balia."Cosa intendi per "amore"?""Pensavo che fosse di questo che stavi parlando.""No, ho detto che è per questo che mi piaci, disse ridendo e alzando gli occhi verso la luna."Comunque credo nell'amore. Tutti ci credono"."Non direi: Penso che un sacco di gente abbia smesso di credere nell'amore"."No, ti sbagli. Tutti sperano ancora d'innamorarsi. Hanno solo smesso di credere "nel lieto fine".Credono nell'amore, s'innamorano, ma ormai sanno che... che le storie d'amore iniziano bene ma finiscono male""Credevo detestassi l'amore. Avevi detto così al villaggio nel cielo""Sì detesto l'amore, così come detesto l'odio. Ma questo non significa che non ci creda".


pag 631 di SHANTARAM di Gregory David ROBERTS




Credo che occorra vivere l'amore in modo sincero e totale, appassionatamente.Rispetto alla citazione del libro, penso sia importante porsi un traguardo in più: credere "nel lieto fine" o, meglio ancora, credere che possa essere "senza fine".Solo se crediamo fermamente in qualcosa abbiamo buone chances di poter realizzare propositi, sogni e progetti.
Iris


venerdì 26 dicembre 2008

Unforgettable - Nat King Cole




Indimenticabile

Indimenticabile, ecco cosa sei tu

Indimenticabile, per quanto vicino o lontano

Come una canzone d’amore che mi sale

È il pensiero di te che mi tormenta

Mai prima

Nessuno è stato più

Indimenticabile, in ogni senso

E sempre di più, ecco come rimani tu.





Ecco, mio caro, perché è incredibile

Che qualcuno così indimenticabile

pensi che anche io

sia indimenticabile.







No, mai prima

Nessuno è stato più

Indimenticabile, in ogni senso

sempre di più,

ecco come rimani tu.

Ecco, mio caro, perché è incredibile

Che qualcuno così indimenticabile

pensi che anche io sia indimenticabile.




Nat King Kole





25 novembre 2008






SE di Ruyard Kipling

A mio padre, con amore e gratitudine. Il tuo essere "uomo" un regalo straordinario nella mia vita.








Con questa lettera, datata 1910, Rudyard Kipling cercò di insegnare al figlio a distinguere fra il bene e il male



Se riesci a conservare il controllo quando tutti

Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;

Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti

Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;

Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,

O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,

O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall'odio,

E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;








Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;

Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;

Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina

E trattare allo stesso modo quei due impostori;

Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto

Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi

o a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,

E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;





Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite

E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,

E perdere e ricominciare di nuovo dal principio

E non dire una parola sulla perdita;

Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi

A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,

E a tener duro quando in te non resta altro

Tranne la Volontà che dice loro: "Tieni duro!"







Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,

E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,

Se non riesce a ferirti il nemico né l'amico più caro,

Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;

Se riesci a occupare il minuto inesorabile

Dando valore a ogni minuto che passa,

Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,

E - quel che è di più - sei un Uomo, figlio mio!


Ruyard Kipling










domenica 7 dicembre 2008





La solitudine - Khalil GIBRAN


La solitudine

La solitudine è una tempesta silenziosa
che spezza tutti i nostri rami morti
e tuttavia spinge le nostre radici viventi più a fondo
nel cuore vivente
della terra vivente

Khalil GIBRAN


lunedì 24 novembre 2008

giovedì 29 ottobre 2009

Senza di te tornavo di Pierpaolo Pasolini


Senza di te tornavo


Senza di te tornavo, come ebbro,
non più capace d'esser solo, a sera
quando le stanche nuvole dileguano
nel buio incerto.
Mille volte son stato così solo
dacché son vivo, e mille uguali sere
m'hanno oscurato agli occhi l'erba, i monti
le campagne, le nuvole.
Solo nel giorno, e poi dentro il silenzio
della fatale sera. Ed ora, ebbro,
torno senza di te, e al mio fianco
c'è solo l'ombra.
E mi sarai lontano mille volte,
e poi, per sempre. Io non so frenare
quest'angoscia che monta dentro al seno;
essere solo.

Pierpaolo PASOLINI


20 dicembre 2008

L'indifferenza, il rischio...

Un mercenario olandese a Kinshasa mi aveva detto che l'unico momento in cui smetteva di odiarsi era quando il rischio era talmente grande da costringerlo ad agire senza pensare e senza provare nessuna emozione.Avrei preferito che non me lo dicesse, perchè sapevo esattamente cosa significava. Guidai a tutta velocità nella notte, e l'indifferenza che provavo somigliava molto a una sensazione di pace.

pag. 729 di SHANTARAM di G.D. Roberts

Quando l'indifferenza verso se stessi, verso gli altri, la ricerca del rischio estremo, il disprezzo o quanto meno la non curanza per la propria vita, diventano l'unico modo per trovare la pace.
Iris


sabato 20 dicembre 2008

Il passato



I fuggiaschi si sforzano loro malgrado di annichilire il passato, di fare scomparire ogni traccia che possa rivelare ciò che sono, da dove provengono, quali persone amano.Cercano di estinguersi per sopravvivere, ma falliscono immancabilmente.Possiamo negare il passato, ma è impossibile sfuggire ai suoi tormenti, perchè il passato è un'ombra che mormora, e ci segue passo dopo passo, segue la verità di ciò che siamo, fino alla morte.


pag. 727 di SHANTARAM di G.D. Roberts


La verità di ciò che siamo, di chi amiamo ci segue ovunque e con essa il nostro passato.Iris



sabato 20 dicembre 2008


Il Perdono da SHANTARAM di G.D. Roberts


Un giorno Karla mi aveva chiesto: "Che cosa caratterizza maggiormente la razza umana? La crudeltà o la capacità di provare vergogna? "Sul momento mi era sembrata una domanda molto acuta, ma ora che sono più saggio e solitario so che né la crudeltà né la vergogna caratterizzano la razza umana. E' IL PERDONO CHE CI RENDE UNICI. Senza perdono la nostra specie si sarebbe distrutta in una serie di faide senza fine. Senza perdono non esisterebbe la storia. Senza la speranza del perdono non ci sarebbe l'arte, perché l'arte è in qualche modo un gesto di perdono. Senza il sogno di un perdono non ci sarebbe amore, perché ogni atto di amore è in qualche modo una promessa di perdono. Viviamo perché possiamo amare, e amiamo perché sappiamo perdonare.



pag. 461 di SHANTARAM di G.D. Roberts



domenica 14 dicembre 2008

La natura... Alphonse-Marie-Louis de la Martine

io ed altri compagni di viaggio durante l'uscita organizzata per vedere le Balene, fotografati dai clienti Sub che erano sull'altra barca: 7 balene tra noi, ci hanno accompagnato per un'ora e mezza di navigazione.
Durante la mattinata anche due megattere e per concludere e non farci mancare proprio nulla in questo show straordinario della natura anche lo squalo balena. Sempre Nosy Be e dintorni - Settembre 2008

La natura t'invita e t'ama:

riposati nel suo seno, ch'essa t'apre sempre;

quando tutto per te cambia,

la natura resta la stessa,

e lo stesso sole sorge sui tuoi giorni.

Alphonse-Marie-Louis de la Martine

sabato 29 novembre 2008

Certe emozioni, alcune immagini, ti cambiano la vita



Ogni cosa che percepiamo con il tatto, il gusto, la vista o anche solo con il pensiero, ha un piccolo effetto su di noi.Certe percezioni - il cinguettio di un uccello che vola accanto alla finestra, un fiore che scorgiamo con la coda dell'occhio - hanno un effetto così infinitesimale che non riusciamo a notarlo.Certe emozioni, come l'esultanza per una vittoria o il dolore per una pena straziante, e alcune immagini, per esempio il tuo volto riflesso negli occhi di un uomo che hai appena pugnalato, rimangono nella galleria segreta e ti cambiano la vita.L'ultima immagine di Anand - da quel momento non lo vidi mai più - mi fece esattamente quell'effetto. Non era la compassione per il mio amico a toccarmi in modo così profondo, anche se comprendevo la sua sofferenza come solo un uomo che ha provato il morso delle catene è in grado di fare.Non era la vergogna, anche se mi vergognavo profondamente di non aver ascoltato Anand quando aveva cercato di parlarmi di Rafiq. Era qualcosa di diverso, un'emozione così anomala che ho impiegato anni per riuscire a rendermene conto: l'invidia.Era l'invidia che aveva fissato quell'immagine nella mia mente. Avevo invidiato Anand quando si era voltato verso la porta e con la testa alta e la schiena dritta era andato ad affrontare interminabili anni di sofferenza.Avevo invidiato la sua pace e il suo coraggio e la sua perfetta comprensione del proprio essere. Khaderbhai una volta mi disse che se invidi qualcuno per i motivi giusti sei a metà strada nel cammino verso la saggezza.Spero si sbagliasse.Spero che la buona invidia porti ben oltre, perchè é passata una vita dal giorno in cui vidi Anand in prigione e ancora invidio la sua quieta comunione con il destino, e la desidero con tutto il mio cuore imperfetto, il mio cuore che continua ad avanzare a fatica lungo una strada impervia.



pag 759-760 di SHANTARAM di G.D. Roberts



Credo che ci siano emozioni, immagini ed incontri che ci cambiano la vita e credo che il nostro cuore imperfetto, continuerà ad avanzare a fatica lungo una strada impervia, nel sentiero che ci conduce alla ricerca della saggezza, fino al nostro ultimo respiro.Iris



sabato 13 dicembre 2008 alle ore 23.29




La sofferenza da SHANTARAM di G.D. Roberts

La sua defiizione - "la sofferenza è felicità capovolta" - era abbastanza originale e acuta da rimanere impressa nella memoria. Tuttavia quella sera non era stata l'intelligenza brillante di Khaderbai a descrivere il vero volto arido e impaurito della sofferenza umana, ma le secche parole di Khaled Ansari, il palestinese. La sua definizione era quella che mi aveva colpito di più. Le sue parole semplici e dirette esprimevano nel modo più chiaro ciò che ogni prigioniero, e chiunque viva abbastanza a lungo, sa bene: ogni sofferenza deriva da una perdita.
Da giovani pensiamo che il dolore sia causato dagli altri.
Quando invecchiamo, e in un modo o nell'altro vi viene sbattuta la porta in faccia, comprendiamo che la vera sofferenza si misura con ciò che abbiamo perduto.
Pag. 375 di SHANTARAM di G.D. ROBERTS



Sono d'accordo la vera sofferenza si misura con ciò che abbiamo perduto: la morte di persone che ci sono care, la perdita di diritti essenziali come la libertà, la fine di un'amicizia, di un amore.
Il rammarico per ciò che avrebbe potuto essere e non sarà mai...
Iris
sabato 13 dicembre 2008

domenica 25 ottobre 2009

I'm Yours - Jason Mraz


24 novembre 2008

Concedi ch'io possa sedere - Rabindranath TAGORE

IL FIORE DEL FRANGIPANI: il più buon profumo, bello,semplice...


CONCEDI CH'IO POSSA SEDERE

Concedi ch'io possa sedere
per un momento al tuo fianco.

Le opere cui sto attendendo potrò finirle più tardi.

Lontano dalla vista del tuo volto
non conosco né tregua né riposo
e il mio lavoro diventa una pena senza fine
in un mare sconfinato di dolori.
...
Rabindranath TAGORE


giovedì 27 novembre 2008


Verso Dio... Da Shantaram, una versione affascinante...

al mattino presto in navigazione verso Nosy Tanikely - Madagascar
- Ottobre 2008- durante questi scatti: come in un acquarello,
emozione, quiete e... un grande silenzio, persino per me

"la verità è che non esistono uomini buoni o cattivi", rispose. " Sono le azioni ad essere buone o cattive. Gli uomini sono soltanto uomini: è quello che fanno o evitano di fare che li guida al bene o al male. La verità è che un istante di amore autentico, nel cuore di qualsiasi persona - il più nobile o il pù malvagio degli uomini - possiede lo stesso fine, la stessa evoluzione e lo stesso significato, ed è come una gemma fra i petali di loto della sua passione. La verità è che ognuno di noi,ogni atomo, ogni galassia e ogni particella di materia dell'universo, si sta muovendo verso Dio."
pag. 251 di SHANTARAM di G. D. Roberts

Nota personale: il personaggio che parla è un uomo anziano, persiano, probabilmente più saggio di me che, a questo punto della mia vita, non riesco ancora a pensare che tra l'umanità non ci siano distinzioni tra uomini buoni e uomini cattivi...A parte ciò, un'interpretazione che mi affascina molto... soprattutto in questo vederci tutti: atei, agnostici, per il solo fatto di esistere... alla ricerca di Dio.
Iris

giovedì 13 novembre 2008


Siamo indefinibili, ma siamo anche questo...



"...gli uomini non sono solo se stessi,
essi sono anche il luogo dove sono nati;
il focolare del loro paese o il cortile dove hanno imparato a fare i primi passi;
i giochi che hanno rallegrato la loro infanzia;
le storie delle loro nonne che hanno ascoltato;
il cibo di cui si sono nutriti;
le scuole che hanno frequentato;
gli sport che hanno praticato;

i poeti di cui hanno letto;
il Dio che hanno pregato."

W.S. Maugham"
Le fil du rasoir"






































lunedì 10 novembre 2008

Preghiera - kahlil Gibran


"Dammi il supremo coraggio dell'amore,
questa è la mia preghiera,
coraggio di parlare, di agire,
di soffrire, di lasciare tutte
le cose,
o di essere lasciato solo.
Temperami con incarichi rischiosi, onorami con il dolore,
e aiutami ad alzarmi ogni volta che cadrò.
Dammi la suprema certezza nell'amore, e dell'amore,
questa è la mia preghiera,
la certezza che appartiene alla vita
nella morte,
alla vittoria nella sconfitta,
alla potenza nascosta nella più fragile bellezza,
a quella dignità nel dolore,
che accetta l'offesa, ma disdegna di ripagarla
con l'offesa.
Dammi la forza di Amare sempre e ad ogni costo."

kahlil Gibran

martedì 4 novembre 2008

sabato 24 ottobre 2009

Parliamoci Khalil GIBRAN




La voce della vita in me
non può raggiungere l'orecchio della vita in te;
parliamoci, tuttavia: 

per non sentirci soli.


KHALIL GIBRAN




lunedì 24 novembre 2008

Quando si ama Khalil GIBRAN




Quando la mano della Vita pesa
e la notte non canta,
è il momento di amare e confidare.
E come diventa leggera la mano della Vita
e sonora la notte,
quando si ama e ci si abbandona.

KHALIL GIBRAN




lunedì 24 novembre 2008


Piccole cose...

E' fare piccole cose
per amore l'uno dell'altro,
anche un solo secchio d'acqua
o un semplice gesto gentile...
Non quanto diamo,
ma quanto amore mettiamo nel farlo.
MADRE TERESA DI CALCUTTA (1910-1997)

Non possiamo fare grandi cose,
soltanto piccole cose con grande amore
MADRE TERESA DI CALCUTTA

Dai poco se doni le tue ricchezze,
ma se dai te stesso,
tu doni veramente
KHALIL GIBRAN


lunedì 24 novembre 2008

MADAGASCAR - Nosy Iranja: nostalgia...

Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d’avere: l’estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t’aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti. Italo Calvino, da “Le città invisibili”

L’altrove è uno specchio in negativo. Il viaggiatore riconosce il poco che è suo, scoprendo il molto che non ha avuto e non avrà. Italo Calvino - “Le città invisibili”

Talvolta è meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile piuttosto che non partire mai. Giorgio Faletti, Fuori da un Evidente Destino
Lontano da qui, nella luce del sole, ci sono le mie più grandi aspirazioni. Forse non potrò raggiungerle, ma posso guardare in alto e vedere la loro bellezza, credere in esse e tentare di seguirle.Louisa May Alcott (1832-1888)

Seguite ciò che amate!...Non degnatevi di chiedere agli "altri" che cosa stanno cercando. Chiedetevi piuttosto che cosa c'è dentro di voi. Non seguite i vostri interessi che cambiano continuamente, ma ciò che siete e ciò che amate, che non dovrebbe mai cambiare. Georgie Anne Geyer

Si acquista forza, coraggio e fiducia da ogni esperienza in cuici si trova davvero a guardare in faccia la paura. Si può dire a se stessi: "ho attraversato questo orrore e adesso posso affrontare l'avvenire".Eleanor Roosevelt (1884-1962)



lunedì 24 novembre 2008

venerdì 23 ottobre 2009

"OCCHI SCURI" - Hermann HESSE



OCCHI SCURI

Oggi in questa notte calda
dolce come il profumo di fiori esotici,
svegliati ad una vita che scotta.
La mia nostalgia ed il mio amore

è tutta la mia fortuna e sfortuna
è scritta come una muta canzone
nel tuo sguardo oscuro da fiaba.

E' la mia nostalgia ed il mio amore,
sfuggito al mondo e ad ogni suo rumore,
si è costruito nei tuoi occhi oscuri
un segreto trono da re.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo,
disprezza il mondo e si consuma nel proprio ardore.

Io sono il mare di notte in tempesta
il mare urlante che accumula nuovi
peccati e agli antichi rende mercede.

Sono dal vostro mondo esiliato
di superbia educato, dalla superbia frodato,
io sono il re senza corona.

Son la passione senza parole
senza pietre del focolare, senz’arma nella guerra,
è la mia stessa forza che mi ammala.

Hermann HESSE

lunedì 3 novembre 2008

Quando si dice... Carpe Diem

"A volte la fortuna consiste semplicemente nel trovarsi nel posto giusto al momento giusto, proprio come a volte l'ispirazione è fare la cosa giusta nel modo giusto. Sono due possibilità che ti capitano solo se svuoti il cuore da ambizioni, scopi e progetti e ti abbandoni completamente al momento magico che ti offre il destino."

pag 153 di "Shantaram" di Gregory David Roberts


sabato 1 novembre 2008


giovedì 22 ottobre 2009

A proposito di "Verità"... tratto da "SHANTARAM" di G. D. Roberts

..."Esiste una verità più profonda dell'esperienza che sta al di là di ciò che vediamo, persino di ciò che sentiamo. E' una categoria di verità che separa ciò che è profondo da ciò che è soltanto razionale: la realtà dalla percezione. Di solito questa categoria di verità ci fa sentire inermi, e capita che il prezzo da pagare per conoscerla, come il prezzo da pagare per conoscere l'amore, sia più alto di ciò che i nostri cuori sono in grado di tollerare.Non sempre la verità ci aiuta ad amare il mondo, ma senza dubbio ci impedisce di odiarlo. L'unico modo di conoscerla è condividerla da cuore a cuore:..."

da Shantaram di Gregory David Roberts


giovedì 30 ottobre 2008


Camminiamo... di Helder Camara


giovedì 30 ottobre 2008

Camminiamo...
Partire è anzitutto partire da sè.
Rompere quella crosta di egoismo
che tenta di imprigionarci
nel nostro"io".
Partire è non lasciarsi chiudere negli angusti problemi
del piccolo mondo cui apparteniamo:
qualunque sia l'importanza di questo mondo,
l'umanità è più grande
ed è essa solo
che dobbiamo servire.
Partire
non è divorare chilometri,
attraversare mari,
volare a velocità supersoniche,
partire è anzitutto aprirci agli altri,
scoprirli, farci loro incontro.
Aprirci alle idee,
comprese quelle contrarie alle nostre,
significa......
mettersi in marcia
e aiutare gli altri a cominciarela stessa marcia
per costruire un mondo
più giusto e più umano.
Helder Camara


Scritto circa 12 mesi fa


Lo scritto di questo vescovo riassume un modo di intendere i viaggi, la vita, il rapporto con gli altri che condivido, che "sento mio". Lo dedico ai miei compagni di viaggio in Madagascar. Facebook? Me ne ha parlato "Bene" la prima volta! Imparo costantemente dall'umanità che incontro... :-)