Una ferma conoscenza dei desideri riconduce ogni scelta o rifiuto al benessere del corpo e alla perfetta serenità dell'animo, perchè questo è il compito della vita felice, al fine di allontanarci dalla sofferenza e dall'ansia. Una volta raggiunto questo stato, ogni bufera interiore cessa, perchè il nostro organismo vitale non è più bisognoso di alcuna cosa. Proviamo, infatti, bisogno del piacere solo quando soffriamo per la mancanza di esso, poichè lo riteniamo principio e fine della vita felice, avendolo riconosciuto bene primario e a noi congenito. (...) Ogni piacere è dunque bene per sua intima natura, ma noi non li scegliamo tutti; allo stesso modo ogni dolore è male, ma non tutti sono sempre da fuggire. (...)
Il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti fanno la dolcezza di una vita felice. Principio e bene supremo è l'intelligenza delle cose, tale genere di intelligenza è madre di tutte le virtù. Essa ci aiuto a comprendere che non si dà vita felice senza che sia intelligente, bella e giusta, perchè le virtù sono connaturate alla felicità e da queste inseparabili.
Chi suscita più ammirazione di colui che ha un'opinione corretta degli dei, nessun timore della morte, chi ha la coscienza del senso della natura? Quest'uomo sa anche che è errato credere il Fato padrone di tutto, perchè le cose accadono per necessità, o per arbitrio della fortuna o per arbitrio nostro.
EPICURO
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