Il cammino dell'apostolo non è una marcia trionfale.
Come è successo a Gesù succederà anche al suo testimone.
La parola di Dio che siamo chiamati a testimoniare ha una forza talmente destabilizzante che il mondo non può sopportarla: lo squote troppo, gli toglie quella falsa tranquillità in cui preferisce rifugiarsi. Pur nell'umiltà e nella semplicità di "colombe", i cristiani si oppongono, con le loro parole e la loro condotta, al mondo egoista e lo smascherano.
Da qui nasce la persecuzione e la sofferenza, il tentativo di eliminare i veri testimoni della vede.
Per noi si tratta di imparare dal Vangelo a distinguare quando non sia più possibile arrivare a compromessi con un mondo che intende soffocare la Parola di Dio mettendo a tacere chi la testimonia.
Davanti a certe ingiustizie, allo scandalo della sofferenza del più debole, all'elilminazione della vita, alle ferite di un mondo sempre più diviso tra tanti poveri e pochi ricchi, il discepolo, anche sapendo di andare incontro ad opposizioni, non può tacere e non annunciare con la vita che è figlio di Dio e non di questo mondo.
In questa difficile impresa siamo incoraggiati e consolati dalle parole di Gesù nel vangelo di oggi: "chi persevererà sino alla fine sarà salvato".
da Schegge e Scintille - Pensieri, Spunti, Riflessioni - Lug 2010
a cura di Don Franco LOCCI
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