Io ti voglio fabbricare un capanno
di frastagliata verdura
che duri in sua verdezza tutto l'anno
sorretto da una solida ossatura
di cinque bei paletti di legname
coloriti di verderame
e rivestiti di frasche odorose,
di forcelle e di viticci,
di graziose volute di ricci
ove il genio mio si scapricci
empiendo i vuoti di ciocche di rose.
Tu poserai là dentro a tempo perso:
vedrai l'anima del silenzio, e attraverso
le foglie e i fiori, un azzurro eguale
rotto solo da qualche frullo d'ale:
e il sole del mio amore scenderà piano
a toccarti la gola e la mano.
Dentro la musica del mio verso
ti distenderai così bene!
Sentirai un felice sangue scorrerti nelle vene
e socchiudendo un poco gli occhi mori
numererai sulle dita i tuoi tesori.
Angiolo Silvio NOVARO
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