E dove si trova la
felicità?
- Nei posti belli,
nelle tovaglie di fiandra,
nei vini buoni,
nelle persone gentili.
dal film "La pazza gioia"
Per condividere cose che a me sono parse belle. :-). Argomento Principe, l'Amore, in tutte le sue mille sfaccettature, forme e modi di manifestarsi. "BLOG DI SOLA LETTURA, CHE NULLA HA A CHE VEDERE CON OMONIMIE ALTROVE." Le fotografie - dove non diversamente indicato - sono mie.
E dove si trova la
felicità?
- Nei posti belli,
nelle tovaglie di fiandra,
nei vini buoni,
nelle persone gentili.
dal film "La pazza gioia"
Omero
Quando ci si innamora di una donna, non è che quando si fa all'amore con quella donna si fa all'amore con quella, si fa all'amore con tutte le donne del mondo.
Roberto Benigni

Quando vi dicono che hanno poco tempo
fate attenzione.
Vi stanno dicendo
che ci sono cose più importanti di voi.
Antonio Curnetta
Non è facile invecchiare con garbo. Bisogna accertarsi della nuova carne, di nuova pelle, di nuovi solchi, di nuovi nei.
Bisogna lasciarla andare via, la giovinezza, senza mortificarla in una nuova età che non le appartiene, occorre far la pace con il respiro più corto, con la lentezza della rimessa in sesto dopo gli stravizi, con le giunture, con le arterie, coi capelli bianchi all'improvviso,che prendono il posto dei grilli per la testa. Bisogna farsi nuovi ed amarsi in una nuova era, reinventarsi, continuare ad essere curiosi, ridere e spazzolarsi i denti per farli brillare come minuscole cariche di polvere da sparo. Bisogna coltivare l'ironia, ricordarsi di sbagliare strada, scegliere con cura gli altri umani, allontanarsi dal sé, ritornarci, cantare, maledire i guru, canzonare i paurosi, stare nudi con fierezza.
Invecchiare come si fosse vino, profumando e facendo godere il palato, senza abituarlo agli sbadigli.
Bisogna camminare dritti, saper portare le catene, parlare in altre lingue, detestarsi con parsimonia.
Non è facile invecchiare, ma l'alternativa sarebbe stata di morire ed io ho ancora tante cose da imparare.
"CLOTO, LACHESI E ATROPO" nell'interpretazione dell'artista russo PAVEL IGNATYEV (1973)
Le Moire, meglio conosciute come Parche, erano le figlie di Zeus, che stabilivano il nascere,il crescere e il morire di ogni uomo. La metafora della vita era rappresentata da un "filo".
Quando curi una malattia
puoi vincere o perdere.
Quando ti prendi cura di una persona
vinci sempre.
Cit.
Jan Vermeer: particolare di "Donna che scrive una lettera alla presenza della domestica", 1671
Chissà se un giorno butteremo le maschere
che portiamo sul volto senza saperlo.
Per questo è tanto difficile identificare
gli uomini che incontriamo.
Forse fra i tanti, fra i milioni c’è
quello in cui viso e maschera coincidono
e lui solo potrebbe dirci la parola
che attendiamo da sempre.
Ma è probabile
che egli stesso non sappia il suo privilegio.
Chi l’ha saputo, se uno ne fu mai,
pagò il suo dono con balbuzie o peggio.
Non valeva la pena di trovarlo.
Il suo nome
fu sempre impronunciabile per cause
non solo di fonetica.
La scienza
ha ben altro da fare o da non fare.
Eugenio Montale
ultimo giorno di Carnevale...