Io, bambino,
pretendo di sdraiarmi a terra,
guancia al pavimento,
con i pensieri a ciondoloni,
lasciando che le sinapsi si creino da sé,
senza che un adulto mi incalzi,
mi stimoli,
mi parli in inglese,
mi canti in francese,
mi proponga di costruire un monolocale fatto di tubi di carta igienica e legnetti di ghiaccioli.
Noia.
Ho bisogno di provare noia.
Giulia Rancan
Logopedista
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