E' in questo silenzio dei circuiti che ti sto parlando.
So bene che, quando finalmente le nostre voci riusciranno a incontrarsi sul filo, ci diremo delle frasi generiche e monche; non è per dirti qualcosa che ti sto chiamando,nè perchè credo che tu abbia da dirmi qualcosa. Ci telefoniamo perchè solo nel chiamarci a lunga distanza, in questo cercarci a tentoni attraverso cavi di rame sepolti, relais ingarbugliati, vorticare di spazzole di selettori intasati, in questo scandagliare il silenzio e attendere il ritorno di un eco, si perpetua il primo richiamo della lontananza, il grido di quando la prima grande crepa della deriva dei continenti s'è aperta sotto i piedi d'una coppia d'esseri umani.
Sto parlando come mai ti parlerei se tu fossi in ascolto; (....) è in questo cercarsi ansioso insicuro frenetico il principio e il fine di tutto; mai sapremo l'uno dell'altro più di questo fruscio che s'allontana e si perde per il filo. Una vana tensione dell'orecchio concentra la carica delle passioni, i furori dell'amore e dell'odio, quale io (...) non ho mai avuto agio di sperimentare se non in modo superficiale e distratto.
Italo CALVINO
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