Oh come rapidamente, in un attimo, svaniscono tutte le cose, i corpi nello spazio, e la memoria di essi nel tempo! E che cosa sono mai tutte le cose sensibili e, in principal modo, quelle che ci seducono con la voluttà o c'impauriscono col dolore sono esaltate dagli uomini! Oh quanto sono vili, disprezzabili, schifose, corrotte, morte!
Questo deve meditare la ragione, e domandarsi: - Chi sono mai coloro, le cui opinioni e voci distribuiscono la gloria e l'infamia? Che è mai il morire? Ecco, se tu, facendo astrazione col discernimento da ciò che la fantasia v'ha aggiunto, lo scruti, vedrai che altro non è che fenomeno naturale. Ma temere un fenomeno naturale, è puerile: e il morire, anzi, è non soltanto un fenomeno naturale, ma utile alla natura. E, ancora, è compito della ragione il chiedersi in quale modo l'uomo è unito a Dio, e per quale sua parte, e quando questa parte dell'uomo sia in una certa condizione e atteggiamento.
Marco Aurelio
