L'anima dell'uomo si copre d'ignominia soprattutto quando diventa, per sua colpa, simile a un ascesso, a un tumore nel corpo del mondo, perché il sopportare contraggenio gli eventi è una secessione dalla natura, di cui fanno parte tutti gli altri esseri. Secondariamente quando s'oppone a taluno o lo contraria per nuocergli, come è degli irosi; in terzo luogo, si copre d'ignominia quando si lascia dominare dal piacere o dal dolore; in quarto luogo, quando finge, agisce, parla ipocritamente e falsamente; infine, quando non volge la propria attività e il proprio istinto verso alcuna mèta, ma tutto compie a caso senza badare a nulla, mentre anche le più piccole azioni devono essere in relazione col loro scopo, dato che il fine degli animali ragionevoli è appunto d'obbedire alla ragione e alla legge della piú antica città e repubblica.
Marco Aurelio