Ma se mai vi fosse uno stato in cui l'anima
trovi un assetto abbastanza stabile
per riposarsi nella sua interezza
e raccogliere tutto il proprio essere,
senza doversi rivolgere al passato
né scavalcare il futuro;
in cui il tempo per essa non conti nulla,
dove il presente resti sempre tale
senza lasciar segni della propria durata,
né traccia alcuna di successione;
dove non figuri nessun altro sentimento di privazione
o godimento,
di piacere o dolore,
di desiderio o timore,
tranne quello della nostra esistenza (...);
se mai vi fosse un tale stato,
e fintanto che duri,
colui che vi si trovi può essere detto felice,
e non di una felicità imperfetta,
misera e relativa,
quale quella che si trova nei cosidetti piaceri della vita,
ma di una felicità del tutto sufficiente,
in sé perfetta e piena,
che non lascia nell'anima alcun vuoto
che senta il bisogno di colmare.
Jean-Jacques Rousseau
Passeggiate del sognatore solitario
Nessun commento:
Posta un commento