Venezia città di cultura, di tradizione, di valorizzazione delle proprie credenze, con un pensiero sempre al glorioso passato, ma ben salda nel presente, condizioni che diventano le basi per un futuro di grande attività culturale per dimostrare il carattere dei propri cittadini che in qualsiasi occasione cercano di evidenziare quanto la città sia viva e piena di interessi.
Una delle feste veneziane ancora molto sentita non solo dagli abitanti della città lagunare, ma anche da tutto l'entroterra veneziano, è la festa del Patrono della città, San Marco, che si festeggia il 25 aprile, con il tradizionale Bocolo di San Marco. In questo giorno la tradizione vuole che ogni uomo regali alla propria amata un bocciolo di rosa, simbolo del proprio amore e riconoscimento del ruolo femminile nella coppia.
La tradizione si basa su racconti popolari le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Nel caso più popolare e tramandato come la vera storia del Bocolo, si racconta dell'amore impossibile tra un povero servitore ed una ragazza di nobili origini che non si sarebbero potuti sposare per la differenza di casta dei due innamorati. Così il ragazzo decide di partire per il fronte nel quale avrebbe combattuto con onore e si sarebbe fregiato di onorificenze che l'avrebbero posto nelle condizioni di essere nominato cavaliere della Repubblica e quindi quasi nobile, così da superare la barriera che si frapponeva tra i due amanti al coronamento del proprio sogno d'amore.
Ma in battaglia viene ferito a morte ed affida al suo compagno di ventura una rosa che, macchiata del suo sangue, diventa rossa e, una volta recapitata alla giovane, diventa per tutti il simbolo dell'amore.
Molto simile al racconto veneziano è la tradizione catalana di San Jorge, che si festeggia a Barcellona il 23 aprile, dove alcune varianti sono particolarmente interessanti.
La particolarità sta nel fatto che viene celebrata, per le strade, comprando, dagli innumerevoli banchetti, un libro e una rosa.
Infatti quando san Giorgio, uccise il dragone, appena in tempo per impedirgli di divorare la principessa, dalla ferita mortale sgorgò una meravigliosa rosa rossa, che il cavaliere regalò alla principessa in segno del suo amore.
Ricordando questo gesto, ogni anno gli uomini regalano alla propria donna questo fiore. In cambio le donne donano agli uomini un libro. Il motivo in questo caso è legato ad un fatto reale. Il 23 Aprile 1616 è il giorno in cui sono morti due grandi scrittori: William Shakespeare e Miguel de Cervantes (Don Quixote).
Si celebra quindi il piacere della lettura.
Nessun commento:
Posta un commento