- Oh! Me disgraziato!
M'è capitata questa sciagura.
Niente affatto; anzi: - Me felice, perché colpito da tal disgrazia, sopravvivo senz'affanno, né rattristato dal presente, né timoroso dell'avvenire.
Ciò infatti poteva succedere a tutti, ma non tutti l'avrebbero sopportato senza dolore. Perché, quindi, sarà quella una sventura e non piuttosto questa una fortuna? Definisci disgrazia ciò che non danneggia la tua natura d'uomo? E ti sembra che lo danneggi ciò che non contrasta con la sua volontà? E allora? Tu conosci la sua volontà. Forse che un avvenimento simile t'impedisce di essere giusto, magnanimo, moderato, saggio, attento, veritiero, riservato, libero,dotato di tutte quelle virtù la cui presenza fa possedere alla natura dell'uomo ciò che le è proprio? Ricordati, dunque, d'ora innanzi, in ogni contingenza dolorosa di quella sentenza:
- Non sciagura, questa, ma fortuna saperla sopportare con nobiltà!
Marco Aurelio
I ricordi
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