E in quel momento compresi che non odiavo Khader e Karla, e che non avrei potuto odiarli...... Ero ancora furioso perche avevo amato Khader come un padre, e perchè nonostante gli ammonimenti della ragione avevo implorato il suo amore. Ero furioso perchè mi aveva considerato sacrificabile, ero stato semplicemente un mezzo per raggiungere i suoi scopi. Ed ero furioso perchè mi aveva tolto l'unica azione della mia vita - il mio lavoro come medico allo slum - che avrebbe potuto riscattarmi, quanto meno psicologicamente, da tutto il male che avevo compiuto.
Anche quel poco di bene era stato inquinato, profanato.
La rabbia che provavo era dura e pesante come una lastra di basalto, e sapevo che avrei impiegato anni a consumarla. Eppure non potevo odiarli.
Mi avevano mentito e tradito, lasciando una piega informe nel luogo in cui avevo riposto la mia fiducia.
Non li rispettavo più e non potevo provare più nessuna simpatia per loro, ma continuavo ad amarli.
Non avevo scelta. lo compresi perfettamente, mentre ero in piedi in mezzo a quella distesa di neve.Non puoi distruggere l'amore. Neanche l'odio riesce a distruggerlo.
Puoi distruggere la passione, la tenerezza, la sollecitudine, o magari puoi neutralizzare questi sentimenti trasformandoli in un cupo rimpianto, ma l'amore vero e proprio non puoi distruggerlo.L'amore è ricerca appassionata di una verità diversa dalla tua; se lo vivi in modo sincero e totale, l'amore è eterno.
Ogni atto d'amore, ogni impulso del cuore verso l'esterno, è una parte del bene universale: è una parte di Dio, o di ciò che chiamiamo Dio, e non può mai morire.
pag. 928-929 di SHANTARAM di Gregory David ROBERTS
venerdì 26 dicembre 2008
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