(...)
CLXXVIII
V'è una fonte di piacere
nei boschi senza sentiero,
v'è un rapimento sulla solitaria spiaggia,
v'è una compagnia,
da nessuno disturbata,
presso il mare profondo,
e v'è musica nel boato di questo:
io non amo di meno l'Uomo,
ma di più la Natura
in seguito a questi nuovi incontri,
nei quali io mi allontano furtivamente
da tutto ciò che posso essere ora
o essere stato prima,
per unirmi all'universo
e sentire quel che non posso mai esprimere
- eppure nemmeno interamente celare.
George Gordon Byron
Pellegrinaggio di Aroldo
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