Mario (Massimo Troisi) e Pablo Neruda (Philippe Noiret) nel film Il postino
Mario:"Don Pablo vi devo parlare, è importante...
mi sono innamorato"
Pablo Neruda: "Ah meno male!
Non è grave, c'è rimedio"
Mario:"No, no! Che rimedio...
io voglio stare malato".
dialogo dal film Il postino
con Massimo Troisi, Philippe Noiret e Maria Grazia Cucinotta
Sull’ Isola di Salina, alla fine dell’abitato di Pollara e superata la chiesa, sorge una casa rustica ed isolata, meta da diversi anni di pellegrinaggi. Il motivo è semplice: le stanze di questa casa, collocate in cima alle ripide e suggestive falesie, sono state il set del famoso film Il Postino. Si tratta dell’unica location eoliana di questa pellicola, in quanto il resto delle scene è stato girato a Procida. Troisi regala al suo pubblico l’interpretazione del postino di una piccola isola del Sud Italia, presso la quale stava soggiornando anche il poeta Pablo Neruda, in esilio. Tutte le scene del film in cui Mario (il postino interpretato da Massimo Troisi) pedala, costeggiando il mare, sono girate a Salina, insieme alle scene in cui i personaggi passeggiano e dialogano lungo una spiaggia sassosa, collocata tra il mare ed una scogliera. Si tratta della spiaggia del postino, affacciata sull’ Isola di Filicudi, e, purtroppo, a rischio di scomparsa per effetto della continua erosione compiuta dal mare e dell’approdo abusivo di barche a motore. Nel poeta Pablo Neruda, Mario ritrova un uomo profondo ed un mentore; da lui impara a guardare il mondo con occhi diversi e scopre la magia della letteratura. Massimo Troisi ha definito questa piccola casa rosa dallo stile ottocentesco come “il simbolo della poesia”. Il proprietario della casa, in un’intervista, ha ricordato così i momenti delle riprese: “gli scenografi provavano e riprovavano ma il regista Michael Radford non riusciva a trovare il colore giusto. Finché ho mescolato calce, terriccio, colore rosso, dato pennellature grossolane, e spruzzato tutto con la pompa che i contadini usano per spargere la polvere anti-parassiti. E’ venuto fuori un effetto dilavato, antico, quello dei miei quadri. Così è nato il rosa di questa casa. La casa che Troisi mi disse di amare: è bellissima, mi sussurrò con un filo di voce”.
di Francesca Zampaglione
Fonte: http://www.lipari.biz
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