Del tempo ho paura,
del tempo che fugge così in fretta.
Fugge?
No, non fugge, e nemmeno vola:
scivola, dilegua, scompare,
come la rena che dal pugno
filtra giù attraverso le dita,
e non lascia sul palmo
che un senso spiacevole di vuoto.
Ma, come della rena restano,
nella ruga della pelle,
dei granellini sparsi,
così anche del tempo che passa
resta a noi la traccia.
Antonia Pozzi,
dai Diari
Natale 1926
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