Quando mi trovo in una stanza con altre persone, se non sto speculando su creazioni del mio proprio cervello, allora non è il mio io a fare ritorno a se stesso: ma l'identità di ciascuno dei presenti comincia a premere su di me in modo tale, che in poco tempo mi trovo annientato - e non solo fra adulti; sarebbe lo stesso anche nella stanza dei bambini.
John keats,
lettera a Richard Woodhouse