Sonnetto XXIII, William Shakespeare
Come attore imperfetto sulla scena,
che per paura nella parte intoppa,
o il furioso cui l’impeto in piena
tanto sormonta da fiaccargli il cuore,
io, pauroso d’aver fede,
i perfetti riti d’amore oblio e le parole:
dell’amor mio sembra l’impeto cedere
per la potenza immensa del mio amore.
Oh allora per me parlino i miei libri,
i messaggeri muti del mio petto
che amore implorano e attendono e dicono
più della lingua che più e più espresse.
Quel che amore tracciò in silenzio, accoglilo,
ché udir con gli occhi è finezza d’amore.
o il furioso cui l’impeto in piena
tanto sormonta da fiaccargli il cuore,
io, pauroso d’aver fede,
i perfetti riti d’amore oblio e le parole:
dell’amor mio sembra l’impeto cedere
per la potenza immensa del mio amore.
Oh allora per me parlino i miei libri,
i messaggeri muti del mio petto
che amore implorano e attendono e dicono
più della lingua che più e più espresse.
Quel che amore tracciò in silenzio, accoglilo,
ché udir con gli occhi è finezza d’amore.
A Te, con tutto il mio Amore
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