I@A: quel che vi è di meglio, a te lo auguro
Come un vegliardo padre si diletta
alle giovani prodezze del suo vispo bimbo,
così io storpiato dai colpi più amari della sorte,
nel tuo merito e virtù trovo ogni mio conforto;
se bellezza, nascita, dovizia, intelligenza
o qualcuna o tutte od altre ancora
siedono regalmente coronate dai tuoi pregi,
a queste ricche doti io àncoro il mio amore:
così non mi sento storpio né povero o disprezzato
fin che esse offron tal conforto al mio pensiero
da sentirmi appagato nella tua ricchezza
e vivere nell'ombra di tutta la tua gloria.
Quanto v'è di meglio, quel meglio a te lo auguro:
questo è quel che sento, o dieci volte me felice!
William Shakespeare
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