lustri fa...
Girerò per le strade
finché non sarò stanca morta
saprò vivere sola
e fissare negli occhi ogni volto che passa
e restare la stessa.
Questo fresco che sale a cercarmi le vene
è un risveglio che mai nel mattino
ho provato così vero: soltanto,
mi sento più forte che il mio corpo,
e un tremore più freddo
accompagna il mattino.
Son lontani i mattini
che avevo vent'anni.
E domani, ventuno: domani uscirò per le strade,
ne ricordo ogni sasso e le strisce di cielo.
Da domani la gente riprende a vedermi
e sarò ritta in piedi e potrò soffermarmi
e specchiarmi in vetrine.
I mattini di un tempo,
ero giovane e non lo sapevo,
e nemmeno sapevo
di esser io che passavo-una donna,
padrona di se stessa.
La magra bambina che fui
si è svegliata da un pianto durato per anni
ora è come quel pianto non fosse mai stato.
E desidero solo colori.
I colori non piangono,
sono come un risveglio:
domani i colori torneranno.
Ciascuna uscirà per la strada,
ogni corpo un colore-perfino i bambini.
Questo corpo vestito di rosso leggero
dopo tanto pallore riavrà la sua vita.
Sentirò intorno a me scivolare gli sguardi
e saprò d'esser io: gettando un'occhiata,
mi vedrò tra la gente.
Ogni nuovo mattino,
uscirò per le strade cercando i colori.
Cesare Pavese
Nessun commento:
Posta un commento