Chi soffre per amore è,
come si dice di certi malati,
il medico di se stesso.
Poiché può ricevere consolazione soltanto dall'essere che gli causa dolore,
e del quale quel dolore è un'emanazione,
proprio in esso finisce per trovare un rimedio.
Marcel Proust
Bisogna "amare moltissimo", soffrire poco, anzi, pochissimo.
Scegliere oculatamente chi amare: senza riserve, senza limiti,
chi sappia "non farci soffrire",
qualcuno/a la cui gioia sia la nostra felicità,
"qualcuno che farebbe qualunque cosa pur di non causarci mai sofferenza,
che desideri proteggerci".
Allora soffriremo lo stretto indispensabile che la condizione di amare implica di per sé.
La perfezione, per me, avere un'unica paura: perdere chi amiamo.
I@A:
La sofferenza d'Amore, per me:
- vederti o saperti infelice.
- non vederti splendere come deve una bella creatura come Te.
Splendere non è solo gioia per noi stessi,
è anche un dovere, l'espressione della gratitudine per le qualità che abbiamo e che dobbiamo alla Vita.
- Perderti.
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