Non le avevo mai detto che cosa significava per me la sua accettazione affettuosa e incondizionata.
In quegli anni di esilio molte - troppe - emozioni positive che provavo rimanevano chiuse nella cella del mio cuore: una cella con alte pareti di paura, una piccola finestra sbarrata di speranza, un duro letto di vergogna. Adesso non è più così.
Ho imparato che bisogna sapere cogliere ed esprimere a parole i momenti di affetto e sincerità, perchè potrebbero non tornare mai più. Se rimangono inespressi, accantonati e inutilizzati avvizziscono e quando, dopo troppo tempo la mano del ricordo vorrebbe coglierli, si sgretolano fra le sue dita.
Pag. 1107 di SHANTARAM di Gregory David ROBERTS
venerdì 9 gennaio 2009
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