Il mio funerale lo immagino un party di commiato a cui parteciperebbero persone che, mai, avrei invitato.
Una sola possibile alternativa: morire talmente vecchia da sperarlo pressoché deserto ma, castigo molto più grande, mi toccherebbe sopravvivere a chi amo.
In prima fila, forse davvero dispiaciuta, gente che quando in vita caddi, premeva col piede sul collo per aggiungere difficoltà alla risalita, per impedire mi rialzassi.
Le lacrime umane sono composte da una dose abbondante di rimpianto, fiumi di rimorso, un poco di dolore.
Il Dolore autentico, esattamente come il Vero Amore, è estremamente raro.
L'ipocrisia e la falsità raggiungono vette altissime, vertici inimmaginabili davanti alle Ingiustizie e alla Morte.
Quando nasciamo, non siamo in condizione di capire e non facciamo altro che piangere.
Alla nostra morte: non ci siamo per il "fine lavori", non siamo più lì per poter mettere il punto su questioni che credevamo di "vitale importanza" ;-).
Ora, trascorrere l'intervallo a voler attribuire senso, logica e a ricercare verità assolute a qualcosa - la vita - che inizia e finisce senza averne alcuna, mi sembra un autentico spreco.
Aggiungerei che i figli dei tempi moderni - siam bravi, abbiam capito, o quasi, come si fa... - possono pensare e sperare di esser stati desiderati, cercati e voluti.
I fortunati sono figli dell'Amore, un tempo: figli del caso.
Comunque: buttare fuori un imbucato/a, dire qualcosa di vero quindi per i più irriverente, per impedire di essere descritta come l'ennesima meravigliosa persona ("morta!" :-p), essere io a chiudere con un brindisi, mi sarebbe piaciuto.
Il vino sarebbe un rosso delle mie terre: un Barbaresco.
EvaKant63
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