I@A
Da quando ti ho lasciato il mio occhio è nella mia mente,
E l'occhio che mi guida mentre vado in giro
Abbandona il suo ruolo: è in parte cieco,
Sembra vedere, ma in realtà è assente:
Al cuore non trasmette più nessuna forma
d'uccello, di fiore... nessuna forma che il cuore possa afferrare;
l'occhio afferra ma non spartisce con la mente,
né trattiene in sé l'immagine che ottiene;
Che veda la più brutta o più gentil visione,
il viso più dolce o quello più deforme,
il monte o il mare, la notte o il giorno,
Il corvo o la colomba... a tutti da i tuoi tratti.
Incapace di contenere altro, colma di Te,
La mia mente più vera rende falso ciò che vedo.
William Shakespeare
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